Per comprende da quali bisogni nasce la costituzione del
Coordinamento degli Insegnanti di
EDUCAZIONE TECNICA
è necessario ripercorrere sommariamente qualche antefatto.
Quando iniziò il percorso legislativo di riforma della scuola italiana noto come "Riforma Moratti", tanti educatori ed insegnanti sperarono in un'azione di rinnovamento che desse struttura e concretezza istituzionale alle sperimentazioni ed alla buona scuola che si erano sviluppate e consolidate nel corso di tanti anni.
La legge 28 marzo 2003 n.53, posta a fondamento dei nuovi ordinamenti non fu universalmente accolta di buon grado. Si trattava infatti di una "Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale". Ciò significa che tutto fu messo nelle mani di una sola parte politica che preferì condurre la politica scolastica a colpi di maggioranza.
Il livello di ascolto e di consultazione degli operatori della scuola si può ancora oggi facilmente verificare dalle reazioni dei sindacati della scuola e delle diverse organizzazioni professionali.
La riforma si sviluppò quindi con una serie di provvedimenti di decretazione, allegati a decreti, circolari che gettarono nello sconforto una larga parte degli insegnanti delle scuole d'infanzia, del primo e del secondo ciclo.
I docenti di EDUCAZIONE TECNICA si trovarono, e si trovano ancora, a svolgere provvisoriamente attività didattica sulla disciplina TECNOLOGIA.
La promozione della cultura tecnologica ed informatica nella scuola di base, tradizionale ruolo degli insegnanti di educazione tecnica passò dalla risorsa oraria di tre ore/settimana ad una sola (peraltro accorpata all'area scienze-matematica).
Insegnanti che avevano dedicato una vita a prepararsi, specializzarsi, conseguire abilitazione, aggiornarsi, per fornire un servizio vitale alla cultura italiana nel quadro della competizione globale si sentirono improvvisamente "superflui". La constatazione che l' EDUCAZIONE TECNICA diventava sostanzialmente irrilevante nella scuola di base fu amara per tutti i professionisti che avevano investito vita e studi nei valori a cui non erano disposti a rinunciare.
Il dlg 226/2005 rimediò parzialmente al disastro portando a due le ore di tecnologia, mentre l'organico ANCORA PROVVISORAMENTE PER QUEST'ANNO mantiene la precedente struttura a tre ore, aprendo la strada ad un utilizzo TAPPABUCHI delle risorse umane.
I programmi della scuola un tempo nota come SCUOLA MEDIA vennero accantonati.
Le cosiddette "Indicazioni Nazionali per i Piani di studio nella Scuola..." furono enunciate con un semplice allegato al DECRETO LEGISLATIVO 19 febbraio 2004, n.59
Fu così che, limitando l'attenzione alla sola area tecnologico-informatica, divennero norme dello Stato strafalcioni come "i problemi propria", "programmi algoritmi", "e di e di" ... oltre ad una terminologia creativa che proponeva "sistemi biodigitali", "telesplorazione" ed "esogea".
Lo sconforto, la rabbia, l'amarezza e la disillusione spinsero colleghi e colleghe ad inviare lettere ed e-mail sdegnate a giornali, associazioni, sindacati, ministro, radio e televisioni.
Con l'intenzione di raccogliere, coordinare e diffondere gli interventi, fu creato un
semplice portale di servizi web per il supporto ai docenti di educazione tecnica, materia ormai denominata TECNOLOGIA
Molte persone che avevano a cuore la cultura tecnologica aderirono alla LISTA E-MAIL di informazione del "COORDINAMENTO DEGLI INSEGNANTI DI EDUCAZIONE TECNICA"
ed intervennero nei vari forum aperti in rete.
Nacque così l'idea di sviluppare un'iniziativa di servizio per coordinare iniziative educative, didattiche e di tutela professionale a supporto degli insegnanti di EDUCAZIONE TECNICA, per difendere i valori della cultura, della formazione e dell'educazione integrale.
Il COORDINAMENTO DEGLI INSEGNANTI DI EDUCAZIONE TECNICA si sviluppò, partendo dalla volontà di costituire un punto di riferimento per l'informazione, il confronto delle esperienze, lo studio e la proposta di percorsi di sopravvivenza professionale.
La struttura organizzativa del coordinamento resta semplice, aperta e flessibile.
Non si versano quote, non si conferiscono dati particolari.
È sufficiente iscriversi su:
www.educazionetecnica.it
... ed intervenire attraverso gli strumenti di partecipazione collaborativa offerti dal portale.
L'iscrizione e la gestione degli account avviene in modo automatico, trasperente e sicuro, nel pieno rispetto di autentica privacy (ben oltre al formale rispetto delle norme).
Ci prepariamo ora ad una nuova stagione di impegno per la tutela e la promozione della cultura tecnologica ed informatica nella scuola italiana di base.
La rete ci ha insegnato che la scuola siamo ANCHE noi.