A Flero la Rievocazione Storica della Pace di Bagnolo del 1484

Il Torneo

Il torneo è un combattimento di uomini a cavallo formanti squadre che, aggirandosi entro un largo steccato circolare, cercano di colpire la squadra avversaria e di rimanere padroni del campo. II vocabolo torneo si trova spesso unito con la parola giostra, due vocaboli che furono anche usati indifferentemente, quantunque giostra significhi più propriamente combattimento di due cavalieri che vanno l'uno contro l'altro armati di lancia (dall'Enciclopedia italiana Treccani).

I tornei nacquero in epoca medioevale, durante il massimo splendore dell'epoca feudale e della sua istituzione principe: la cavalleria. Tracce evidenti di questi tornei si riscontrano in tutte le popolazioni dell'Antico Continente ed hanno la loro origine dalle tradizioni guerresche. La loro origine è molto probabilmente francese ed i Franchi sono tra i primi a praticare l'arte del torneare, con precise regole fissate probabilmente da G. De Prévilly, vissuto nel primo secolo dell'anno mille.

L'abitudine a queste vere e proprie esercitazioni si diffuse ben presto in Italia, dove i primi tornei risalgono al XII e XIII secolo, in molte città, grandi e piccole. I primi tornei furono delle vere e proprie battaglie con morti e feriti. Solitamente in primavera era indetto un torneo, per celebrare una festa religiosa od un avvenimento politico, oppure in occasione di un matrimonio, per creare nuovi cavalieri, anche soltanto per restare in esercizio dopo un lungo periodo di inattività bellica. I messi passavano di paese in paese per annunciare l'evento, leggendo il bando che indicava il nome del signore che invitava al torneo, il luogo, la durata e i premi, spesso di modesta entità, un'armatura, una corona, una borsa, un cavallo, una stoffa, ecc.

Nei giorni precedenti il torneo, un notevole numero di persone si spostava da diverse località verso il luogo convenuto: non solo i cavalieri con i loro scudieri, ma anche dame e donzelle, suonatori venditori di armi, menestrelli e giocolieri, nonché semplici popolani alla ricerca di un momento di evasione al cospetto di tanta nobilta.

Si formavano attorno al paese ospitante veri e propri villaggi di tende che ospitavano i torneanti e gli spettatori. Dopo la messa i cavalieri si apprestavano al giuramento di lealtà e si recavano tutti insieme al campo di gara. In una cornice di folla erano accolti dai festeggiamenti degli spettatori e dagli sguardi interessati dei nobili accomodati sulle tribune e da trepidanti donzelle. Accompagnati dal rullar di tamburi e dallo squillo delle trombe i cavalieri davano inizio agli scontri assai cruenti che duravano fino a sera. Al calar delle tenebre gli scontri venivano sospesi e si provvedeva a portar via i feriti ricoverandoli nelle proprie dimore. I cavalieri incolumi si abbandonavano ai festeggiamenti, a lauti pranzi accompagnati da canti e musiche. Colui che era proclamato vincitore ritirava l'agognato premio e riceveva complimenti ed attenzioni da parte delle donzelle. Poiché il bilancio di questi tornei comprendeva frequentemente dei morti, cominciarono a levarsi voci di dissenso; nel Concilio ecumenico del 1139 fu presa la decisione di vietare la sepoltura in terra consacrata ai caduti durante i tornei. Tuttavia anatemi e scomuniche non rallentarono questi spettacoli, graditissimi a tutti, ben più poté il mutare dei costumi e la concezione della figura del cavaliere verso la fine del Medioevo e i primi albori del Rinascimento.

L'abilità e l'eleganza si sostituirono alla primitiva ferocia dei primi tornei: al combattimento a schiere si sostituì il duello e la vera e propria giostra, con 1'adozione di "armi cortesi"', cioè spuntate o coperte da una difesa.

Grande estimatore di giostre in Italia fu Carlo D'Angiò, che ne diffuse gusto e regole, tanto che di giostre parlano a profusione poeti e novellieri dal XIII secolo in poi. Nella seconda metà del '500 le giostre sono sempre meno aspre e pericolose e fanno capolino le giostre popolari, a cui partecipano borghesi, artigiani e famigli. Dal XVI secolo giostre e tornei persero la loro caratteristica guerresca divenendo vere e proprie feste, con giochi di pura abilità, carri trionfali e allegorici, musiche e fuochi artificiali.


 




[ Home Page ]     [ Pace 1484 ]     [ Balon del Calzo ]     [ Programma ]

[ Giostra ]     [ Torneo ]     [ Mostra ]     [ Gare ]     [ Libro ]     [ Immagini ]     [ Link ]